Che differenza c'è fra i traders di GameStop e chi investe nel Crowdlending?

Lo scorso gennaio si è verificato un evento che ha sconvolto il mercato finanziario, colpendo persino i colossi mondiali di Wall Street.

Diversi piccoli traders hanno utilizzato la piattaforma di Reddit per fomentare gli utenti iscritti al canale di r/WallStreetBets ad acquistare un numero consistente di azioni di GameStop: una nota azienda di distribuzione e vendita di videogiochi.

Come sappiamo, in quel periodo l’azienda viveva un momento di difficoltà causato dall’incapacità di adeguare il proprio modello di business – a dire il vero piuttosto âgé – alle nuove esigenze di mercato. Questo elemento, com’era prevedibile, aveva indotto alcuni analisti a decretare che il valore delle sue azioni, salvo miracoli, sarebbe certamente diminuito.

Ebbene, miracolo fu! Difatti, mentre la maggior parte degli investitori professionisti scommettevano sul tracollo di GameStop, un nutrito coté virtuale composto da piccoli broker, amateur del trading ed affiliati dell’ultima ora si organizzava per ribaltare completamente la situazione, facendo accadere esattamente il contrario.

Il risultato? Le azioni di GameStop sono schizzate alle stelle e la trovata dei piccoli traders di Reddit, con buona pace dei grandi investitori di Wall Street, ha persino ricevuto l’approvazione di Elon Musk.

Investire nel mercato azionario è un’operazione rischiosa

Il caso GameStop si presta certamente a letture diverse e spesso anche contrastanti. Se è vero che qualcuno lo ha criticato, considerandolo un precedente pericoloso, è altrettanto vero che in molti, soprattutto sul web, lo hanno accolto con entusiasmo, definendo l’intervento organizzato dai piccoli traders di Reddit “una vera e propria rivalsa nei confronti della finanza istituzionale”.

Un elemento in particolare, tuttavia, sembra mettere d’accordo tutti, e cioè la considerazione che quanto è accaduto con GameStop debba essere interpretato come una dimostrazione plastica del fatto che investire nel mercato azionario sia un’operazione rischiosa, persino per un professionista.

A determinarne l’andamento, infatti, non vi sono soltanto fattori strettamente connessi alle aziende quotate, ma anche elementi apparentemente scollegati o accessori, come il risultato di un referendum, l’elezione di un Presidente oppure, com’è accaduto con GameStop, un’operazione organizzata sui social da un normalissimo gruppo di utenti.

Da questo punto di vista, l’affaire GameStop rappresenterà pure – com’è stato detto – un caso singolare di “finanza dal basso”, ma questo – come vedremo – non lo rende di certo paragonabile ad altre forme d’investimento del basso che, come il crowdlending, consideriamo a tutti gli effetti tali.

Investire nel crowdlending

Investire nel crowdlending, almeno in EvenFi, significa anzitutto scegliere di finanziare una particolare tipologia di aziende: le Piccole e medie imprese.

Questa scelta, però, non dipende soltanto dalla volontà degli investitori di offrire un supporto concreto a delle realtà produttive che, pur costituendo il 70% del PIL europeo, incontrano spesso diverse difficoltà nel riuscire a ottenere dei capitali attraverso i tradizionali canali di finanziamento.

Dipende anche, in buona parte, dalla consapevolezza che le Piccole e medie imprese costituiscono degli ecosistemi in grado di resistere, più di altre realtà, a quella marea d’imprevisti esterni che normalmente determina fortemente, come abbiamo visto, il mercato azionario. Prendiamo ad esempio un fattore che ha influito molto anche sul caso GameStop: l’avvento del COVID-19.

È noto che quello sportivo sia di fatto uno dei settori che ha subito maggiormente l’impatto economico delle misure restrittive dovute alla pandemia. Chiunque, prendendo in considerazione questo aspetto, giudicherebbe quantomeno azzardata l’idea d’investire su una palestra o su un centro sportivo in questo periodo.

Eppure, scegliendo di finanziare il progetto di ASD Villa Gavotto Nuoto, gli investitori di EvenFi hanno dimostrato che investire sullo sport non è necessariamente un rischio, neanche durante una pandemia globale. L’azienda, infatti, ha usufruito del finanziamento ottenuto attraverso la piattaforma di EvenFi per finanziare la costruzione di campi da padel: uno sport praticabile anche quando altre strutture come palestre o piscine erano state chiuse a causa dell’emergenza sanitaria.

Così facendo, è riuscita a trasformare un momento di difficoltà per molti “fatale” in un’occasione per diversificare la propria offerta e puntare su uno sport praticabile in sicurezza e sempre più diffuso. È cioè stata in grado, in poche parole, di minimizzare il rischio dettato dalle circostanze esterne per trasformarlo in una vera e propria opportunità di crescita.

L’arte di minimizzare i rischi

La capacità di minimizzare i rischi e trasformarli in buone opportunità di rendita non caratterizza soltanto le aziende che si rivolgono a EvenFi per finanziare i propri progetti di crescita, ma anche i risparmiatori che scelgono d’investire su questa piattaforma.

È vero, infatti, che investire nel crowdlending significa tenersi al riparo dalle turbolenze che caratterizzano il mercato azionario, ed è altrettanto vero che EvenFi ammette nel proprio Marketplace aziende che godono di buona salute. Tuttavia, nella misura in cui la possibilità d’incorrere in un imprevisto è connaturata a ogni evento, è vera anche un’altra cosa, e cioè non è mai esistito – e mai esisterà – un investimento sicuro al 100%.

Questo non significa che chiunque sia privo di una minima propensione al rischio debba necessariamente rinunciare alla possibilità di cogliere delle ottime opportunità di rendita.

Un modo per minimizzare i rischi, infatti, c’è e consiste semplicemente nel diversificare i propri investimenti: nel distribuire i propri risparmi in più progetti anziché in uno solo.

Certo, fra gli investitori di EvenFi c’è chi preferisce investire cifre piuttosto significative su poche aziende, ma c’è anche chi, al contrario, reputa più prudente approfittare della variegata gamma di opportunità presenti sulla piattaforma per diversificare i propri investimenti e minimizzare il rischio.

Il bello di EvenFi, del resto, è anche questo: che non esistono modi univoci d’intendere la finanza o regole auree, se non quella di abbandonare l’idea di speculare sul mercato finanziario per scegliere d’investire solo ed esclusivamente sui progetti di crescita d’imprese motivate ad arricchire il loro territorio e a far crescere l’economia del proprio Paese.